Stampa 3d, parte 5 by Naso San

Dopo 2 anni facciamo il punto della situazione.

Dopo 2 anni ho imparato molto, sono riuscito a fare disegni e stampe che non credevo potessi fare, senza tutte le “stronzate” che si trovano su internet..

Partiamo dalla prima, non per importanza ma solo perché è la prima che mi viene in mente.

1 Milioni di ore a trovare la combinazione di valori dei parametri di cura per avere risultati ottimi

non è assolutamente vero, sono arrivato ad ottenere gli stessi risultati di 2 anni fa, semplicemente usando cura e impostando solo la temperatura, e la velocità di stampa… niente jerk o altri parametri…

PLA 190° 60° *VEL STAMPA 60

PETG 220° 60° *VEL STAMPA 40 *NO VENTOLA

TPU 220° 60° °VEL STAMPA 30 *NO RETRAZIONE ?

FILETTI PLA/PETG *VEL STAMPA 30

tutto quì, e i risultati cambiano solo se cambio il filamento o il filamento è umido o meno… sia con la cr10 che con la nuova cr6-se con gli stessi parametri il risultato è identico!!!

2 impossibile stampare senza supporti angoli oltre i x gradi…

Beh, ho stampato custodie di cellulari con “ponti” di almeno 3cm in angolo retto, senza l’utilizzo di nessun supporto.. e in tpu…. lo stesso per statue e altri prodotti sia creati da me che trovati su thingeverse…. praticamente ora i supporti non li uso neppure più…

3 se cambi stampante devi ricalibrare tutto, parametri compresi

ASSOLUTAMENTE FALSO!! ripeto, gcode preparato per la ender 5 che oggi gira su cr10 e su cr6se!!! forse chi dice queste cose dovrebbe smettere di usare slicer strani e usare cura…

4 ho partecipato a 2 fiere sulla stampa 3d, una a Roma e l’altra a parma..

In nessuna delle 2 ho notato, nonostante stampanti da 300k € una grandissima differenza con quelle ottenute da me con filamenti da 20€ al kg e stampanti da 300€ l’unica differenza era la grandezza e la capacità di stampe continue…

Non dico che non c’era differenza, ma che la differenza non era tale da giustificare quella cifra.. anche oggi ho potuto vedere stampe fatte con una stampante industriale, piccola, ma con doppio estrusore e chiusa.. e non ho notato grandi differenze… si vedevano in ogni caso i layers e piccoli difetti erano cmq presenti nella stampa…

Dico solo che se si vuole miglior qualità bisogna andare di acidi o carta vetro per pulire la stampa.. magari dandogli primer e colori per nascondere i piccoli difetti…

5 se compri stampanti già assemblate poi non capisci come funzionano.

Anche questa una grandissima stronzata… riesco a stampare cose che per molti che sostengono questo sono impossibili con una stampante da 300€, sicuramente senza aver perso decine di ore in calibrazioni ottimizzazioni e modifiche dei parametri degli slicer…… (ripeto stampo con cura, selezionando solo la temperatura e i parametri indicati sopra…., nulla più)

Insomma, se volete provare, compratevi una stampante magari come la mia ultima, creality cr6-se che è autolivellante (veramente…) e imparate a disegnare con autocad o simili… il resto verrà da solo, come la voglia di comprare una seconda stampante, per evitare soprattutto all’inizio di dover aspettare mentre si stampa…

Stampa 3d, parte 4 by Naso San

Salve,

eccomi quì, forse con l’ultima parte di questo argomento.

Puntata precedente

Sono riuscito a stampare diverse cose, sia mie che scaricate, senza grossi problemi, sicuramente c’è margine di miglioramento, tanto che nei prossimi giorni ottimizzerò le configurazioni per evitare gli ultimi difetti che riscontro, un lavoro di precisione certosina..

Riassunto, quindi, la stampa 3d è bella, è utile, ma non è economica anche se ci sono stampanti da 200€ e anche meno.. il filamento costa 20€ circa al kg, ma il tempo che ci dovrete perdere per l’allineamento, per la progettazione grafica e per la ricerca delle impostazioni per ogni filamento etc etc.. è tanto, quindi dovrete lavorare, studiare moltissimo per poi avere risultati anche gradevoli, ma sempre di plastica si parla..

Se volete avvicinarvi a questo mondo, cercate stampanti con chassis in metallo, doppio asse z o almeno con le guide per avere maggiore stabilità, piatto in vetro sinceramente lo sconsiglio, perchè sarà anche più livellato, ma ad ogni stampa dovrete diventare maghi per evitare di graffiarlo e dovrete riallineare il tutto.. mentre con quelli magnetici no.. la superficie è già porosa, una volta allineato, vi basta togliere la parte superiore del piano magnetico e piegandolo i pezzi si toglieranno da soli.. lasciate la temperatura del piano sempre allo stesso valore, e una volta trovato una marca di filamento che vi da buoni risultati, non mollatela… altrimenti sarete costretti a ricercare nuovamente i parametri per le temperature, e tutti gli altri valori necessari… non fate le prove con il filamento dato insieme alla stampante.. se vi va bene ok, altrimenti sarete costretti a comprarne di altre marche e dovrete ricominciare la ricerca dei parametri da zero o quasi..

Se possibile comprate una stampante con già il sistema di livellamento possibilmente quello a pressione e non magnetico.. il primo funziona con qualsiasi superficie, il secondo solo con il vetro o similari.. perchè se volete aggiungerlo dopo, dovrete oltre che aggiornare e modificare il firmware della stampante, anche collegare e adattare cavi e sensore…
Cercate una stampante con il piatto piccolo.. più piccolo, più facile da allineare!

Io mi sono trovato bene con le creality sia cr10s che ender 3 pro, il consiglio in ogni caso è quello di prenderne 2, uguali o diverse ma almeno 2.. così mentre con una stampate con l’altra potere fare eventuali test sui filamenti o altre stampe.. le tempistiche parlano tranquillamente di decine di ore come minimo.. quando stampate poco si parla di decine di minuti.. fare stampe di 2 o 3 giorni è normale…

Cercate un filamento che sia si di qualità ma anche disponibile spesso sul mercato, magari non avrete un risultato eccezionale, ma potrete stampare sempre senza dover rifare da zero o quasi le impostazioni.

Tianse

Il bianco non è sempre perfetto, ma il resto dei colori sì..

Colido

fate attenzione alla retraction.. fate i test per trovare la giusta temperatura e valore…

Come programmi potete usare quello che volete, io preferisco fusion 360 che oltre ad essere gratuito anche per uso aziendale sotto i 100k € permette di creare ogni cosa, dal disegno 3d ai test di resistenza alle simulazioni di movimento, alla modellazione dei solidi.. non sarà sicuramente il migliore, ma almeno è quello più completo..

Per quanto riguarda invece l’altro software che vi serve, lo slicer, io preferisco cura, che se usato bene, permette molte personalizzazioni, certo esistono altri software che permettono personalizzazioni ancora più estreme.. ma sinceramente non li ho trovati semplici ed intuitivi come invece è cura.. sappiate che c’è sempre tempo per migliorare e quindi imparare anche un secondo o terzo programma di slicing da usare a seconda di quello che dovete stampare..

Per quanto riguarda i costi di produzione.. bè, il più semplice è quello del filamento.. lo slicer vi dice quanti metri o peso usate.. quindi fate le proporzioni…. ma dovete aggiungere il consumo elettrico.. 300watt/h è quello che consuma l’alimentatore delle 2 stampanti che ho io.. ma non è il vero consumo.. ma il massimo consumo.. considerate che per portare le temperature sia dell’estrusore che del piatto ci vuole tempo e consumo elettrico.. ma una volta arrivato a temperatura, il consumo si riduce drasticamente.. mentre per far muovere i motori degli assi il consumo è quasi costante.. diciamo che se prendete i 300watt e li usate per il costo elettrico sicuramente non ci andrete in perdita… quindi circa 0,20€/h massimo

Quindi, costo filamento, costo elettrico ai quali dovete aggiungere costi per l’usura delle stampanti.. e costo per la progettazione o utilizzo in genere della stampante stessa.. per quanto una persona vi dia il gcode già fatto, voi per il tempo necessario alla stampa non potrete utilizzarla.. quindi ha un costo…. poi c’è quello di progettazione, e li si può volare.. dai 30 ai 100€ /h…quindi almeno all’inizio non consideratelo… non potrete vendere un portachiavi a 20€ l’uno.. dovete quindi considerare di volta in volta chi e quanto vi fa stampare.. un cliente che vi chiede 1 portachiavi lo può pagare anche 5€ a seconda delle personalizzazioni.. uno che ve ne chiede 50 non li pagherà sicuramente 5€ l’uno.. ma molto meno.. legge del mercato..

Magari potete usare il software presente dentro windows 10 per la stampa 3d.. che vi da una stima del costo che andreste a pagare se venisse stampato da terze parti.. ovviamente loro sono professionisti.. con macchine non da 300€ … ma vi può dare una indicazione di massima… diciamo che voi non potrete farlo pagare sicuramente di più di quel prezzo…

Per quanto riguarda i profili da utilizzare, almeno con le stampanti cr10s e ender 3 pro, e utilizzabili come base da adeguare alle varie marche di filamenti potete, come indicato già nell’altro post.. utilizzare questi quì

Per vedere le mie stampanti in funzione :

cr10s sopra

ender 3 sopra

telecamera frontale di entrambe

Per finire, fate corsi, chiedete a chi ha già fatto.. guardate video, perchè se è solo per voi stessi.. fate prima a farli stampare da qualcuno.. vi costa meno.. se invece volete fare qualcosa anche per altri.. (non necessariamente a pagamento..) la qualità deve essere sicuramente ottima.. quindi dovete fare esperienze, e studiare come progettare, come disegnare ect ect…

https://www.instagram.com/p/BthLqoClyQD/

https://www.instagram.com/p/BthLjeLljHz/

https://www.instagram.com/p/BthLbOElGAK/

https://www.instagram.com/p/BtY0Ok7l75e/

https://www.instagram.com/p/BtEhMyfFUZd/

https://www.instagram.com/p/BtBfJMilHTX/

https://www.instagram.com/p/Bs8pFxBFooK/

Stampa 3d, parte 3 By NasoSan

Allora, innanzitutto, salve a tutti, poi partiamo dalle cose belle, ho eliminato la anet a8.. è ancora in casa.. ma sono indeciso se venderla, regalarla (non sarebbe un bel regalo..) o se donarla a qualche scuola dove potrebbero bestemmiare tranquilli e imparare…

Ho comprato la ender 3 pro, poco più costosa della anet, la metà della cr10s, sempre da montare, ma nettamente di qualità superiore.. appena montata, 1,5 ore.. e non 9… ho potuto stampare senza problemi.. ho regolato il piatto di stampa e basta.. poi ho spento e il giorno dopo ho potuto stampare, e stampare e ancora stampare.. senza problemi.. ho stampato 5 diversi tipi di filamento.. senza problemi.. tra le altre cose utilizzando sempre le impostazioni della cr10s.. sono di fatti della stessa azienda la creality..

La ender 3 è più piccola della sorella cr10.. 20x20x20 circa.. ha meno particolarità, per esempio non ha una seconda guida di metallo sul piano z come la cr10s.. quindi risulta meno precisa man mano che si sale.. non ha il sensore per la fine del filamento (il cane che ho stampato a metà ne è un risultato…. vedete su instagram o facebook) però ha il piano già con la parte magnetica.. senza doverla quindi comprare a parte… e funziona senza dover ogni singola volta calibrare anche il tavolo come invece dovevo fare con la anet….

Quindi se volete iniziare la ender 3 pro è un ottima stampante! se non avete esigenze di grandi stampe, non ha nulla da togliere alla cr10s..

Non ha bisogno di particolari upgrade.. se non quello per la striscia led.. se proprio vi serve o per mantenere una telecamera come ho io sulla cr10s.. per funzionare non ha bisogno di nulla.. dimenticavo.. fate attenzione ai cavi.. fascettateli bene, misurate le estensioni che devono supportare perchè altrimenti ve li ritrovate sotto il piano di stampa che si incastrano come nulla.. eventualmente stampatevi la catena porta fili..

Se poi volete, vi posto i file di configurazione per il pla in 3 qualità, abs, petg, pla composito (pla + legno, + carbonio + altri materiali etc), tpu normale e colorato in un unica qualità che poi ovviamente basta modificare il valore, così da avere come minimo un punto di partenza.. io mi ci trovo piuttosto bene qualsiasi cosa voglia stampare..

Profili cr10s, ma vanno bene anche per la ender 3 pro (Aggiornato in data 19/01/2019 ore 18:56)

Alla prossima, appena ho altri progetti finiti posterò le foto su instagram e facebook.. quindi seguitemi.

Ps

dimenticavo una cosa.. sto ottenendo discreti risultati utilizzando come test la barchetta, ma ridotta al 40% di dimensione.. e vi assicuro che se trovate la configurazione che riesce a stampare tutto (senza i supporti) così piccola avete trovato la configurazione giusta per quel tipo di materiale…

4° parte

Stampa 3d, parte 2 by Naso San

Salve, di nuovo con la stampa 3d.. 

Finalmente, capito i problemi che non erano dovuti a mie mancanze ma a difetti di prodotto arrivato nuovo.. sono riuscito a produrre qualcosa di concreto..

Come già detto in precedenza nel vecchio articolo i problemi sono tanti, ci vuole tanta pazienza e tante conoscenze tecniche, che vanno dalla precisione del montaggio e allineamento della macchina stampante, alla scelta del giusto filamento 3d, alla progettazione del disegno tecnico, alla progettazione del progetto tecnico visto come componenti da assemblare ed eventualmente modificare all’occorrenza o implementare o sostituire.. alla realizzazione del codice da dare in pasto alla stampante per ottenere la qualità , la resistenza, la flessibilità necessarie al progetto..

In ogni caso.. qualche prodotto realizzato..

Oltre a questi sopra ci sono altri pezzi che ho creato.. alcuni interamente da me grazie a thinkercad o fusion 360, o presi da internet già pronti da dare in pasto allo sliceer per creare il codice per la stampante.

Come dicevo nell’articolo precedente, più spendete per la stampante meno casini avrete.. più velocità precisione, qualità etc.. 

Ho comprato anche la 

estremamente economica.. sono quasi 40 giorni che ci bestemmio dietro per montarla, e soprattutto registrare tutti gli assi.. considerando che il manuale non è preciso.. e molte cose non sono dette.. quindi tantissima pazienza….

Per questa stampante sono praticamente essenziali dei cambiamenti se volete usarla.. dovete quindi comprare del materiale aggiuntivo ecco l’elenco di quello che per ora ho preso io e che mi ha risolto moltissimi problemi.. devo ancora però lavorarci…

Questo non serve tanto alla anet a8, ma di più per la cr10s… in ogni caso male non fa.. e non vale il nastro giallo da pittare…. è troppo liscio per l’utilizzo che bisogna fare sulla stampante..

In più quello che per ora ho stampato.. :

Come sempre vi terrò aggiornati sul lavoro.. continuo quindi a dire che prima di comprare una stampante 3d.. fatevi un corso di cad, ingegneria tecnica meccanica e di pazienza.. poi il mutuo per pagare il tutto compresa la stampante..

Un ultima cosa.. ho trovato un venditore di filamento che non sembra economico.. ma è molto disponibile e da consigli sul tipo di materiale da prendere.. ha molti campioni di materiale anche a 1€ quindi con pochi soldi potete provare i materiali che volete.. quindi da tenere in considerazione… https://www.mega-3d.it/it/
Alcuni test effettuati con i campioni venduti da mega3d

I difetti che vedete sono dovuti a miei errori di impostazioni nella stampa..

Prosegue nel 3 episodio…. 😉

Stampa 3d by Nasosan

La stampa 3d in casa.. una esperienza più che un divertimento.. da provare.. se proprio uno vuole.. ma con molta ma molta calma…

Salve a tutti, oggi voglio parlare della stampa 3d.

Che dire , bello, interessante… poi iniziano le note dolenti… costosissima, difficile, lenta, rumorosa, occupa spazio, complessa….

Partiamo dall’inizio, io ho preso una Cr-10s una buona stampante, così dicono molti youtuber.. in effetti arriva in una scatola dove bisogna in pratica solo assemblare 2 pezzi, il piano orizzontale e quello verticale.. ci sono guide per cui è impossibile sbagliare.. lasciate invece perdere il manuale e il video presenti nella confezione.. fanno perdere solo tempo e nel mio caso erano della versione cr-10, non molto differente, ma in ogni caso fuorviante.. se andate a istinto fate prima.. in circa 20 minuti si monta e si può già stampare.. dentro la memory card è presente qualche progetto già pronto (convertito in gcode.. vedremo poi..) che non serve a nulla, in quanto il pezzo che costruite è già presente nella confezione e già montato sulla stampante.. però vi permette di vedere subito la stampante in funzione.. inoltre è presente tutto il necessario per la stampa.. il filamento circa 250g, gli accessori per il montaggio e la manutenzione, la spatola per staccare dal piatto di stampa quello che create.. il nastro adesivo di carta per far sì che il prodotto aderisca al piatto.. un chiavi in mano reale.. anche troppo.. ci sono di fatti viti e bulloncini in più tanto da farvi credere di aver dimenticato qualche pezzo.. invece no.. 

Il costo è basso, sì.. per le stampanti 3d 400€ è molto ma molto poco.. di fatti è considerata una stampante entry level, anche se tra le migliori… ne esistono anche da 150€ ma hanno molte limitazioni rispetto a questa.. un motore con una singola asse (la cr-10s ne ha 2 sull’asse z) il piano di stampa molto ma molto più ridotto.. si arriva a 20x20x20 nei migliori dei casi.. altrimenti anche 10x10x15…  e spesso sono da assemblare, completamente.. ogni pezzo deve essere montato.. mentre con questa ci sono in pratica 3 pezzi.. la centralina di controllo con i cavi.. il piano x e quello z… 

Ha una superficie di lavoro molto grande, 30x30x40. Nulla da invidiare ai modelli professionali molto ma molto più costosi, si può arrivare come nulla a 5000€ per un modello di fascia alta.. ma sempre “casalingo” non industriale… quindi va bene per un professionista.. ma se dovete fare stampe in serie.. dovete moltiplicare la cifra parecchie volte.. o passare a quelle industriali.

Se volete un consiglio, fate dei corsi.. a meno che non abbiate molto, ma molto tempo da perdere e molta ma molta , veramente molta pazienza e metodo di approccio molto preciso.. le variabili da modificare per ogni pezzo che fate.. nel migliore dei casi sono qualche decina.. altrimenti possono diventare anche 50 o 60… i corsi, sicuramente costano.. si parte dal software di disegno 3d.. autocad, allplan, thinkercad che è quello che uso io.. poi si passa agli slider… cura3d per esempio e poi volendo alla progettazione dei pezzi.. un corso da geometri e ingegneri.. per finire all’hardware su come fare la vera e propria stampa 3d..

Quindi.. dopo aver comprato la stampante.. dopo averla montata, la prima cosa da fare è sistemare ed allineare il piano di stampa.. essenziale, da fare spesso durante le varie stampe.. non ogni stampa.. ma una controllata la darei…

Fatto questo bisogna creare il pezzo da stampare.. dimenticatevi di progettarlo tutto in un unico pezzo.. dividetelo e risparmierete tempo e denaro.. dico questo perchè se per un qualsiasi motivo.. sbagliate un parametro.. il filo si intreccia e blocca l’estrusore o si crea un distaccamento del pezzo dal piano di stampa.. dovete rifare tutto.. se invece lo avete progettato a pezzi da assemblare dopo, oltre a poter dividere il tempo di stampa.. parlare di ore è una bazzecola.. si parla anche di decine di ore per un pezzo.. dipende tanto dalla qualità che volete raggiungere e dalle dimensioni.. avrete la possibilità di implementare pezzi, sostituirli in caso di bisogno etc.. quindi dividete il progetto!!

Oltre alla divisione c’è da considerare le dimensioni.. non tanto l’altezza e la profondità del pezzo finito.. ma la grandezza di ogni singolo pezzettino.. dalle pareti esterne, a quelle interne (anche se per queste ultime si modificheranno dal programma di slicing.. cura3d..)

Una dimensione sbagliata vuol dire che il pezzo non reggerà lo sforzo a cui lo andrete a sollecitare.. non si piegherà come avevate pensato o non si incastrerà dove avevate pensato di metterlo.. non è solo un problema di precisione delle misure.. ma proprio di progettazione strutturale…

Finito con il progetto, io li faccio con Thinkercad… prodotto autodesk, gratuito che permette tramite internet di disegnare partendo da forme geometriche di base tutto quello che volete.. certo non è potente ma vi assicuro che potete fare quello che volete e che non dovete o piratare il software migliore o pagarlo centinaia di €… dicevo.. dovrete passare il progetto dei singoli pezzi allo slicer.. il programma che taglia in strati il vostro progetto per poi passare i dati alla stampante 3d..

Ah.. dimenticavo.. la stampa 3d funziona a caduta.. cioè il filamento viene sciolto e cola sul piano di stampa.. quindi non potete progettare ponti sospesi, senza fare impalcature che sorreggano la strada… (per farvi un esempio…), una staffa per esempio la dovete disegnare di lato.. come se fosse rovesciata perchè se la progettate dritta ci sarà una parte che salirà in alto.. cosa che può creare problemi.. mentre se è su un fianco al massimo salirà di pochi centimetri.. lo stesso vale per eventuali “travi”.. invece che dritti come andrebbero poi utilizzati.. sdraiateli.. pensateli a terrà.. vi eviterete molti problemi.. la parte più larga dovrà restare sul piano x.. 

Per i filamenti, ce ne sono a decine.. di tutti i tipi, dimensioni, pesi, con differenti capacità, resistenze, flessibilità e colori.. dal semplice pla colorato, al tpu morbido come le custodie dei cellulari.. ai filamenti compositi, dove trovare carbonio, legno, alluminio etc.etc.. anche quì da diventare pazzi perchè ogni tipologia ha i suoi parametri.. ma ogni marca ha le sue… quindi con lo stesso materiale ma marche differenti i parametri da utilizzare sono diversi.. inoltre patiscono l’umidità.. quindi una volta aperti, dovrete trovare un posto sigillato dove riporli e tenerli lontani dall’umidità…

Lo slicer come cura3d permette di trasformare il vostro disegno “cad” in comandi da dare in pasto alla stampante.. vedrete come spezzare il progetto in piccole parti, farà diminuire il tempo di stampa.. un progetto che sto facendo è partito da 38 ore.. a circa 30.. e da 4 pezzi in totale.. a circa 50.. permettendomi, oltre che di creare eventuali pezzi di riserva, di spezzare le stampe e diluirle nel tempo.. ottimizzando anche i parametri permettendo per esempio di fare dei pezzi molto definiti e pesanti (come grammi di filamento utilizzati) e quindi anche robusti, ma molto lenti nella realizzazione, o dei pezzi molto veloci e leggeri, ma anche molto fragili..

Con lo slicer dovrete modificare i parametri con cui verrà stampato il pezzo.. dimensione del filamento, temperature del piano di stampa e di fusione.. spessore delle pareti, metodo di riempimento, solo per citarne pochissimi.. inoltre dovrete dire se volete o meno dei supporti (le impalcature di cui parlavo prima) per sorreggere parti molto inclinate o sospese tipo un quadro.. se lo dovete fare appunto in piedi e non sdraiato, avrete bisogno di un impalcature per fare la parte superiore…. (se lo sdraiate e quindi lo fare da assemblare.. vi evitate il problema e il consumo di filamento per l’impalcature.. oltre che il tempo necessario per crearla…)

A questo punto, dopo aver creato il file gcode da dare in pasto alla stampante.. non vi resta che inserire la memoria dentro la stampante e dare i comandi per la stampa.. e aspettare.. ore.. decine di minuti nel miglior dei casi per i pezzi più piccoli..

Insomma, prima di arrivare a costruire qualcosa di veramente vostro, avrete tanto, ma tanto tempo da perdere e tante prove da fare… quindi torniamo ai primi punti, dove indicavo la pazienza e il tempo da dedicarci…

Alla fine, se non è andato storto nulla.. avrete il vostro pezzo da staccare dal piano di stampa e da rifinire.. togliere piccole imperfezioni o le impalcature ed eventualmente assemblare, dipingere o carteggiare a seconda del materiale che avete usato..

Ne vale la pena.. economicamente NO!!! ASSOLUTAMENTE NO!!! NON VALE LA PENA ECONOMICAMENTE, se volete che ne valga la pena.. dovete prendere stampanti da migliaia di € e fare della stampa 3d la vostra professione.. è vero che per fare un pezzo anche grande magari un vaso da 30cm di altezza e largo 20 avete impiegato 300g di materiale.. più o meno dai 5€ ai 7€… ma avrete consumato tempo.. tanto tempo.. probabilmente per un vaso del genere, che è molto grosso e molto spesso.. anche 30 o 50 ore.. poi c’è la corrente elettrica.. immaginate una stufetta elettrica che scalda a 60° il piatto di stampa e 200 l’ugello estrusore.. non è costante il consumo.. perchè una volta raggiunta la temperatura deve solo mantenerla.. ma in ogni caso è un costo.. anche di qualche €.. quindi alla fine il vostro vaso vi costa dai 5 ai 15€ tutto compreso.. sempre che non abbiate sbagliato qualcosa, che non si sia intrecciato il filamento che non si sia rotto o finito.. (in questi casi la mia stampante ha il sensore che blocca la stampa per poi riprenderla .. lo stesso in caso di mancanza di corrente…) e sopratutto avrete speso ore e ore a progettarlo.. se non lo avete scaricato direttamente da uno dei tanti siti di raccolta progetti 3d…

Il vero vantaggio è che il pezzo che vi si è rotto dell’elettrodomestico.. il pezzo in auto come nel mio caso che non esiste, l’oggetto d’arredo che vi piacerebbe che lo potete creare come vi pare.. personalizzarlo come vi pare e che quindi in esiste ed è unico…lo potete finalmente fare.. se dovete andare a comprarlo vi costa magari 10€ quando se lo progettate voi e ve lo stampate arrivate a 3/5€ … e tante ore.. o il pezzo che non esiste.. anche se lo pagate 10€ di filamento.. non esistendo in commercio ci avete sicuramente guadagnato… per non parlare sempre della personalizzazione.. quindi scordatevi di farci dei soldi.. scordatevi di usarla come una stampante laser o a getto d’inchiostro.. dovrete bestemmiare sopratutto se non avete conoscenze tecniche di progettazione dei pezzi e dei software da utilizzare… ma alla fine vi darà soddisfazione. sono soldi investiti per divertimento, interesse personale e per soddisfazione.. nulla più.. anche perchè a meno che non fate arte.. non stamperete tutti i giorni pezzi. una volta realizzate le cose che vi mancano o che vi servono.. la stampante resterà inutilizzata…

Quindi, costa, molto, sia economicamente che di tempo.. vi farà bestemmiare.. ma sarà una prova che vi terrà impegnati molto tempo, vi farà conoscere molte cose nuove e quindi imparerete qualcosa, che non è mai male.. Ve lo consiglio quindi, sì! se avete la possibilità fatelo.. provateci.. mettete in acconto almeno 300€ tra stampante, tavolo, filamenti e scatole per mantenere i filamenti, o meglio anche il doppio, partendo da una stampante migliore, sappiate che più spenderete meno problemi avrete… a partire dal montaggio che se non è preciso, ma molto preciso, vanificherà le stampe.. sia in velocità di stampa e di precisione di quest’ultima..

Un po di link per iniziare a buttarvi in questa avventura..

Vari link su youtube per corsi.. su tutto.. almeno per cominciare.. poi se trovare un corso.. ripeto.. fatelo..

stampante : cr10s

filamenti : amazon

piano di stampa : amazon

o piatto magnetico, quindi con la possibilità di essere estratto e piegandolo estrarre il pezzo stampato senza l’utilizzo di palette o senza toccare il piano che risulta così sempre livellato.. : amazon

Nastro adesivo di carta speciale : amazon

Telecamera puntata sulla mia stampante.. è una immagine fissa, io la potrò spostare tra la cr10 e la anet a8… dovete ricaricarla di tanto in tanto se volete vedere cosa succede in diretta.. non sempre è in funzione.. e presto quando ci sarà la luce accesa vorrà dire che sarà in funzione.. altrimenti no.

Seconda Telecamera da sopra.. inquadra solo la cr10.. ed è in tempo reale, non potete spostarla, è una telecamera fissa.

Novità.. 

IP-cam, la mia scelta – By NasoSan

Miao a tutti!
Come già scritto quì, quale telecamera ip scegliere?
Ebbene oggi posso dirvi di prendere questa marca, disponibili in più modelli,  alcune volte disponibili anche usate direttamente dal venditore che le vende nuove, quindi direi garantite! ad un prezzo anche del 50% in meno.

I pro, bè, il software è uguale per tutte e 3 i modelli, è configurabile sia tramite app proprietaria, tramite app esterne, o meglio ancora tramite web browser, anche se per alcune opzioni, come il motion detecion, bisogna usare obbligatoriamente ie.
Il software permette di fare tutto, dalle porte da aprire, al dns da usare, wifi, cavo, preimpostazioni per i movimenti, motion detection, orari di utilizzo degli allarmi, qualità video principale, secondaria, testo in sovraimpressione etc.. etc..
Una idea della qualità la potete trovare quì, user/psw guest e scegliete la 2° opzione
Le telecamere sono 720p, non full hd, ma la qualità è comunque buona sopratutto per un uso in casa o nelle vicinanze della casa stessa, sopratutto, una volta configurata una, potete configurarle tutte in maniera simile, vedere i video di tutte su una sola, o tramite ipcam viewer per android dove potete configurarle senza problemi (o quasi.. marca “ACROMEDIA” modello “ACROMEDIA IN-009” e il gioco è fatto)
La visualizzazione può avvenire anche solo da browser android, tramite la scelta della opzione adeguata una volta collegato alla telecamera.. se si vuole si può anche muovere la telecamera.. non si può fare altro.. mentre da app sia proprietaria che esterna si può gestire anche l’audio.
Inoltre il venditore è molto disponibile, sia per prezzi che per aiuto e di fatti appena fate l’acquisto vi manda via mail manuale, e link a video dove spiega un po tutto..

Contro, il dover utilizzare un browser ie,vecchio e non più sviluppato non è carino.. inoltre alcune volte le funzionalità di registrazione delle zone del motion detection non funzionano neppure con ie, ma bisogna attivarle dall’app proprietaria.. quindi in ogni caso si risolve.. ma non in maniera completa e veloce, oltre che pratica..
Per il resto non ci sono altre cose contro.. al massimo la non risoluzione 1080p.. ma solo la 720..

Etichettatrice Dymo labelmaker 160 – By NasoSan

Miao a tutti!
Oggi parlo della etichettatrice elettrica Dymo
che permette di stampare etichette da 1,2cm massimo con lunghezza variabile senza problemi e con velocità molto elevata.
Bisogna cercare di scrivere velocemente.. non ha memoria di etichette passate se non l’ultima fatta, ma una volta scritto, la stampa avviene in pochissimi secondi, senza pc, senza quasi nessun manuale, in maniera molto intuitiva.
Parlo subito dei difetti/problemi,
6 pile aaa, ministilo.. oppure un alimentatore 9v 2a.. quindi non proprio pratica.. ma per ora ho stampato quasi 5 mt di etichette e le pile funzionano ancora.. quindi direi che la durata delle pile è molto alta.
Il costo delle cartucce, di diverso colore e combinazione, dal sfondo bianco testo nero allo sfondo trasparente, rosso, verde, giallo.. dai 10€ ai 18€ per 7 mt di nastro.. ma si trovano compatibili a meno di 6€ l’una o in pacchi da 5 o 10/20 anche a 2€ circa l’una.. quindi si può risparmiare moltissimo! link cartucce d1

I pro,
quì ci si può sbizzarrire, per questo prima ho parlato dei difetti, perchè poi per i pro ci sono testi interi da scrivere.. 😉
Il costo iniziale, con una cartuccia da 3mt inclusa da 12mm, 30-35€
La velocità con cui si usa, è molto intuitiva, sia l’inserimento delle pile, della cartuccia e della prima stampa con le relative impostazioni.
La capacità di cambiare dimensione del testo, anche se non si può scrivere una etichetta con più dimensioni contemporaneamente, gli effetti, sottolineato, italico, grassetto, cerchiato!!, invece che scrivere per orizzontale si può scrivere verticalmente, o su 2 righe, i simboli come lettere accentate o simboli maggiore/minore/chiocciola etc, e le clipart.
Insomma una bella cosina utile in ufficio, ma anche a casa per etichettare cassetti, borracce, contenitori vari o come ho fatto io per etichettare valige degli attrezzi, gli attrezzi stessi, oggetti piccoli o grandi senza grossi problemi, l’etichette reggono molto bene l’acqua, e si attaccano anche su superficii non lisce, basta premere un pochino di più per ottenere una buona presa, inoltre sono difficilmente graffiabili.
Inoltre sia per privati che per p.i. c’è per un periodo limitato, credo sino al 30 aprile 2018, la possibilità di ricevere via bonifico un rimborso sino al 50% di quello pagato direttamente sul sito dymo..

TackLife – Amazon, by Nasosan

Salve a tutti,
oggi voglio parlavi di attrezzi per il fai da te, ovviamente da amazon e ovviamente testati e comprati da me.
Ho conosciuto questa azienda grazie alle ricerche su internet per trovare un multimetro.. ho cercato, ho vagliato le valutazioni e i prezzi e ho trovato questo multimetro che direi che è grandioso, ha tutto, anche la misurazione della temperatura, sensore di prossimità per verificare se un cavo ha tensione o meno, luce per lavorare al buio e un display led luminoso e grande, banale nell’ultilizzo, anche se non è automatico, ma bisogna regolare le grandezze con la leva apposita..

tacklife multimetro dm01m
tacklife multimetro dm01m

Che dire, di plastica resistente, di facile utilizzo, registra tensione 750V AC / 1000V DC, corrente 10A AC/DC, tester di 100mF capacità, 60MΩ resistenza, frequanza, diodo oltre alle temperature tramite sonda.

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Poi visto come funzionava e il prezzo ho verificato altri prodotti che mi servivano, come una pinza amperometro, piccolissima, sta quasi tutta in una zampa, totalmente automatica, si collegano i cavi e lui vi dice la misura senza bisogno di regolazioni, per gli ampere invece bisogna ovviamente far passare un cavo dentro la pinza.. ma c’è un trucco.. che vedremo dopo… 😀

tacklife amperrometro cm03
tacklife amperrometro cm03

Veramente eccezionale, misure precise e veloci, con variazioni minime anche nel tempo, se avessero unito il multimetro di prima e questa pinza, avrebbero creato un mostro di tecnologia… 😀

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E quì invece casca l’asino.. il trucco per poter misurare gli ampere senza modificare, tagliare o scollegare cavi..

tacklife amperometro expra mls01
tacklife amperometro expra mls01

basta collegarlo alla corrente, gli si collega l’utilizzatore all’altro lato e si usa la pinza sopra per la misurazione, scala 1x o 10x.. SPETTACOLO.

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Infine, visto che mi sono costruito un tavolo da lavoro, e mi sono tagliato i pezzi con una sega manuale.. ho provato a vedere se avessero anche un seghetto alternativo.. ed eccolo quì:

tacklife seghetto alternativo pjs02a
tacklife seghetto alternativo pjs02a

competo di tutti, inclinazioni di 25° o 45° da un lato o l’altro, selettore per fare curve piccole, grandi, tagli dritti, velocità per ogni tipo di taglio, dal legno, ferro, plastica… laser per la precisione, asta per la precisione e anche graduata, luce per vederci al buio, para polvere e adattatore per aspirapolvere universale per raccogliere il risultato di scarto del taglio!

Unici difetti :

Il tubo e il suo adattatore aspira polvere, non sono compatibili con l’aspirapolvere dyson.

Il manuale non spiega come utilizzare la livella per tagli dritti e non dice come posizionare l’interruttore per l’aspirapolvere.. O meglio, lo dice ma non è chiaro..

Basta cercare su youtube e si risolve.
Ci manca solo il tavolo per poterlo usare da professionisti.. ma loro non lo hanno.. mi hanno detto che vedono se in futuro integrarlo nel catalogo o meno.. (parlo di un supporto da attaccare al proprio tavolo dove collegare/bloccare il seghetto alternativo e usarlo a testa in giù.. come una “sega circolare” sono un principiante, non uccidetemi se uso termini inappropriati…)

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Che dire, per ora i prezzi sono molto buoni sopratutto in rapporto con la qualità, i prodotti sono ben costruiti e coprono tutte le esigenze possibili o quasi.. se sapevo di questa marca, avrei comprato anche il trapano, l’avvitatore elettrico, lo starter batteria per l’auto etc. etc..
Felice e contento.

Cippi!! by Nasosan

Giornolo,
oggi vi faccio vedere le foto dei cippi, per voi umani, uccellini, che ho “catturato” tramite una “trappola” da me costruita.
La “trappola” è così fatta:
1 scatola di polistirolo con coperchio – 1 telecamera
Procedura:
Si pratica con un taglia polistirolo o con un cutter una fessura nel lato corto della scatola, deve essere abbastanza alta da permettere l’entrata dei cippi, ma non dei picciosi, sempre per voi umani, piccioni.. si inizia dal basso e si arriva all’altezza voluta, circa un po meno della metà e per tutta la larghezza della scatola.
Si inseriscono dentro delle pappe, io ho usato quelle vendute da zooplus apposite per cippi..
Consiglio di metterne più di una, la prima subito vicino all’entrata, così da abituarli a sapere che il posto è sicuro e c’è cibo, mentre un altra dentro la scatola, così prima farete foto ai cippi fuori dalla scatola.. dopo, quando si sentiranno più sicuri, le farete all’interno.
La telecamera invece la piazzate dal lato opposto all’entrata, magari scavando il polistirolo per far sì che rimanga a “pelo” e con un buco per il cavo usb di alimentazione, la configurate per scattare foto (3 alla volta) e spedirvele via mail.
Infine bisogna aspettare… circa 30-40 giorni

Ed ecco alcune delle foto che ha scattato la “trappola”

link

in fondo alla pagina ci saranno sempre quelle nuove.

Utilizzo di vecchi smartphone come ipcam di sicurezza

Salve,
Oggi vi voglio parlare di sicurezza in casa, certo, nulla di professionale, ma sicuramente economico e alla portata di tutti.
Se avete degli smartphone che vi avanzano, anche vecchi.. basta che abbiano android, potete usarle come videocamere di sorveglianza, sempre attive o meno a seconda dello smartphone che avete..
Per iniziare vi serve lo smartphone, collegatelo e piazzatelo dove vi serve osservare, attaccate il cavo usb per la corrente e collegatelo alla rete wifi di casa vostra, non è necessario che abbia la sim inserita, potete anche fare un reset di fabbrica prima di procedere, così da renderlo più veloce, capiente e con una autonomia in caso di assenza di corrente maggiore.
Una volta trovata la posizione ottimale per poter osservare casa vostra, potete installare l’app ip webcam sia freeware con pubblicità sia a pagamento, considerando quanto costa, un pensiero lo farei…
A questo punto dovete solo configurare l’app, che vi permette di scegliere se rimanere sempre attiva, con rilevamento di movimento o meno, con funzionalità di visione notturna, qualità immagine, durata registrazione, qualità foto, etc etc.. tutto ovviamente in proporzione alle potenzialità del vostro smartphone.. io per esempio ho usato il mio nexus 5 come spioncino della porta di casa.. così anche dal letto o da fuori casa posso vedere chi suona alla mia porta.
Per la sicurezza ovviamente è possibile anche inserire user e psw a piacimento, così da limitare l’accesso agli estranei.
Dopo dovete andare sul router e aprire la porta che avete scelto dentro l’app, e se volete usarla da remoto, fuori di casa, dovrete anche utilizzare uno dei servizio di ddns freeware o a pagamento a scelta, come no-ip o simili.. e ovviamente effettuare la configurazione del router in maniera appropriata.
L’app permette l’accesso simultaneo di diversi utenti, con limitazioni di accesso e anche accesso da altre app come ip cam viewer che utilizza l’onvif (un protocollo universale per l’accesso a telecamere)
L’app ha anche un server web che permette di accedere al video e alla sue impostazioni tramite browser da edge a chrome o firefox, anche da android.. quindi avete tutte le possibilità per poter vedere e controllare casa vostra..
Avrete anche accesso via audio, quindi limitatamente potrete utilizzare il sistema anche come video citofono..
Volendo potrete vedere quello che vede il cellulare anche in diretta, sembra una cosa strana, ma per esempio nel mio caso, usato come spioncino della porta è molto importante.. mi basta accendere lo schermo e vedo cosa vede la fotocamera attraverso lo spioncino..
Insomma, se non volete spendere soldi per delle ipcam e avete dei vecchi smartphone android che non utilizzate, questa è un ottima soluzione economica e pratica, oltre che funzionale.

ps
Nel mio caso, con il nexus 5, visto il problema hardware che fa spegnere il cellulare dopo ore che si utilizza la fotocamera, ho dovuto limitare il sistema e far sì, sempre tramite app che dopo 60 secondi di inutilizzo la fotocamera si spegnesse, ovviamente questo mi impedisce di usare il motion capture… ma per altri utlizzi è perfetto e non dipende però dall’app ma dal vostro smartphone..

Prese di corrente wireless ibell

Prese corrente Ibell

Queste sopra, sono prese di corrente da 10amp (2kw e più) che vi permettono una volta collegate al vostro router wifi di essere comandate da cellulare sia in casa che fuori, permettendovi di accenderle, spegnerle, programmarle e temporizzarle.
Dopo aver provato queste orvibo s20 in passato ed essermi trovato bene, anche se non benissimo, ho provato queste ibell, che costano meno, io le ho pagate il 50% in meno, quindi 2 pezzi a soli 18€ circa.. grazie a vipon in ogni caso, rispetto alle orvibo costano circa la metà, almeno ora.. 18€ l’una, contro le quasi 40€, quindi se avete intenzione di provarle o prenderle, approfittatatene ora che invece di quasi 45€ costano la metà…
L’installazione, come per le orvibo, è banale e semplice, l’app è completa e permette a differenza di quella orvibo, di programmare le prese anche da fuori casa, non solo quindi accenderle o spegnerle.. ma anche di programmare una accensione fra x tempo o ad un orario prestabilito.
A differenza delle orvibo però, queste ibell, non hanno il problema raro, ma presente, di andare offline, quindi, io le sto provando da circa 30 gg senza un problema, sono sicuramente migliori.
Inoltre hanno la possibilità di essere controllate tramite google home o Alexa..
Che dire, a distanza di 2 anni e più ho trovato un alternativa più economica e anche migliore.. ma con il tempo era ovvio che succedesse.

Configurazione telecamere di sicurezza IP-CAM.

Configurazione delle ipcam e relativo software per la gestione sia in windows, android o altro.

Cosa serve, ipcam, pc con windows almeno 7 o linux, smartphone con android 4.4 almeno.
Ci sono moltissimi software da usare, io ne uso uno per windows e uno per android, che vanno bene anche per linux e iphone rispettivamente.
Prima di parlare della configurazione lato “server” parliamo prima di come si configurano le ipcam.
Per prima cosa, dopo averle collegate con il cavo (con il wifi non tutte hanno la possibilità di essere configurate in automatico tramite wps e non tutti i modem hanno questa possibilità)
Seconda cosa, aspettare che abbia fatto tutta la sua procedura di partenza, può passare anche qualche decina di secondi prima che sia accessibile.
Ora viene il difficile, se avete il manuale e vi dicono quale è l’indirizzo da cercare sul vostro browser, perfetto, avete già fatto tutto, e continueremo il discorso dopo..
Se invece non c’è scritto nulla, ma vi dicono di usare il software allegato al cd, bene, installatelo e lanciatelo, a questo punto il software avrà trovato l’indirizzo della ipcam e vi basterà farci doppio click sopra per aprirlo nel browser.
Se invece non avete ne l’indirizzo, tanto meno il software o il software non trova nulla, allora dovrete armarvi di conoscenza di rete…
Dovete scaricare un software per individuare i pc connessi ad una rete, Andance ip scanner è uno, lo scaricate, lo lanciate o lo installate, è uguale, e a questo punto cliccate sul pulsante scansione, lui comincerà a cercare i pc connessi, e troverà un indirizzo nuovo.. ovviamente questo indirizzo è nuovo se siete abituati a conoscere la vostra rete, oppure se avete su un foglio qualsiasi indicato i pc collegati e i loro rispettivi indirizzi ip o mac address..
Se non sapete quale sia, segnateli uno per uno e apriteli nel browser digitando la sequenza di numeri del tipo 192.168.x.x dove al posto di x dovete sostituire un numero compreso tra 0 e 255
Normalmente nel manuale c’è almeno indicata la porta che dovete usare, se non c’è allora non dovete scrivere niente altro che l’indirizzo trovato, altrimenti aggiungete la porta: 192.168.1.25:82 (82 è la porta indicata nel manuale)
La norma, ma di fatti non è legge, è che la porta sia 80, quindi potete non indicarla, ma alcune volte è 81 oppure il resto.. che può essere compreso tra 1 e 65000 e rotti..
Se non sapete come fare, andate su google e cercate il modello da voi posseduto, possibilmente sul sito ufficiale del produttore o su qualche forum, EVITATE DI SCARICARE SOFTWARE PER LA CONFIGURAZIONE AUTOMATICA SE NON DA LSITO UFFICIALE DEL PRODUTTORE!!!
Una volta superata questa problematica, siamo a cavallo, non che sia facile stare a cavallo, ma è già un bel passo avanti rispetto a prima.
Una volta aperta la pagina della ipcam, vi si presenterà una richiesta di user e psw.. leggete il manuale e vi verrà svelata.. normalmente, stesso discorso di prima, la combinazione è una delle seguenti :
admin – admin
admin – “vuoto”
admin – password
admin – 12345678
etc etc.

Se vi chiedesse di installare un plug-in fatelo, riavviate il browser e ricollegatevi alla telecamera.
Se vi chiede invece di cambiare la psw, anche quello fatelo, se non ve lo chiede lui, lo farete dopo voi..
Una volta superato anche questo ostacolo, siamo alla fine della configurazione della ipcam, a questo punto non dovete fare altro che impostare cosa volete che la cam faccia, user è psw nuovi per accedere in maggiore sicurezza, comportamenti in caso di movimento, posizione e velocità della telecamera se ovviamente è meccanizzata etc.
Ora dovrete andare nelle impostazioni della configurazione di rete wifi per far sì che la ipcam funzioni oltre che con il cavo anche con il vostro router wifi direttamente senza fili.
Entrate, e compilate i campi che vi vengono chiesti, ssid (nome della rete), psw etc.. salvate e provate staccando il cavo di rete. Se funziona digitando l’indirizzo individuato in precedenza, bene, passate oltre, altrimenti ricollegate il cavo e ripete i passaggi.
Se non dovesse funzionare senza cavo una prova che potete fare è quella di riprovare a cercare la ipcam.. con il software proprietario o tramite il software consigliato da me.

Quello che a noi interessa sono poche cose, o meglio quello che vi spiegherò io saranno tali..
Una dipende da come volete usare la ipcam, solo come registrazione in caso di movimento?
Bene allora basta andare a configurare la parte dove c’è il movimento e la parte dove viene indicata cosa deve fare, per esempio spedire una mail o altro in caso di movimento rilevato.
Spesso sono in inglese.. ma c’è anche la lingua italiana.. anche se ancora più spesso viene tradotto malissimo.
Se invece volete fare sì che la cam sia visibile dal cellulare, magari fuori di casa, quindi in remoto i passaggi sono diversi, procediamo per ordine.
Entrate nel modem (normalmente 192.168.1.1 o 0.1 finale) e cercare l’opzione DNS DINAMICO e verificare quale è disponibile, segnatevi il nome di quelli presenti, se c’è no-ip siete a posto, è quello che uso anche io ed è gratis, se c’è ddns invece è a pagamento, se non c’è nessuno dei 2 o altri, sarete obbligati ad usare un alternativa tramite pc, che vi spiegherò dopo oppure cercare la stessa cosa dentro la ipcam.
Vi propongo di farlo nel modem, perché così una volta lo configurate e ogni ipcam che installarete sarà accessibile senza dover più riconfigurare la stessa cosa..
Nel pc questo viene fatto tramite un programma che deve essere sempre attivo, quindi sarete obbligati ad avere un pc sempre connesso ad internet..
Una volta che avete trovato il dns dinamico compatibile, andate sul loro sito (google noip oppure ddns) e scegliete l’opzione che desiderate, sia a pagamento senza pubblicità o senza dover rinnovare tramite click su una mail una volta al mese, i costi sono 30/40€ all’anno, e dovrete pagare con carta di credito o paypal.
Se proprio dovete comprarlo chiedete ai vostri amici fidati se ne vogliono anche loro, quando comprate il servizio vi danno 30 possibilità o più, quindi potete dividere la spesa, fate attenzione però perché la psw e l’account è uno solo e quindi dovrete condividere l’accesso con gli altri e se qualcuno cancello o modifica qualcosa che non deve fare, il sistema di controllo remoto non funzionerà più.
Tutto questo a cosa serve, allora, quando voi andate su internet, vi viene assegnato un indirizzo del tipo 82.55.33.201 (cambia tra una qualsiasi combinazione o quasi compresa tra 0.0.0.0 e 255.255.255.255 esclusi) se però voi spegnete il modem o cade la linea e vi ricollegate spesso vi viene assegnato un altro ip.. questo si chiama ip dinamico, una alternativa costosa è quella di chiedere al vostro fornitore di adsl di avere un indirizzo ip fisso, che sarà vostro finchè pagate.
C’è una eccezione, fastweb se non lo chiedete condivide il vostro ip dinamico con altri.. non vi sto a spiegare la cosa.. ma per averne uno solo vostro, vi basterà contattarli e chiedere un “indirizzo ip dinamico non condiviso” e dopo qualche ora vi verrà assegnato questo vostro indirizzo ip dinamico.
Questa è solo la prima parte.. poi ci sarà da configurare il modem per permettere l’instradamento del segnale..
Ci sono anche ipcam che vi danno un dns dinamico loro, alcuni vi danno la possibilità di abilitarlo o meno altri invece vi obbligano ad usare il loro, se siete obbligati, non dovete fare altro che seguire le loro istruzioni, altrimenti se volete ed avete una ipcam oppure avete diverse ipcam tutte uguali, potete usare il loro..
In ogni caso segnatevi e non dimenticate user e psw dell’accesso alla ipcam, il nome del vostro indirizzo ip che avete scelto o comprato (ovviamente anche relative user e psw del sito noip o ddns che avete scelto quando vi siete iscritti)

A questo punto abbiamo la ipcam funzionante, collegata anche via wifi, un indirizzo ip dinamico ma che possiamo rintracciare sempre (no-ip o ddns) ora dobbiamo effettuare 2 cose, la prima indicare alla ipcam un indirizzo di rete interna che sia sempre lo stesso, e successivamente comunicare al modem che quando riceve un segnale dall’esterno su una porta che scegliamo noi, lo dovrà girare all’indirizzo da noi scelto per la ipcam, comunemente chiamato forwarding.

Rientrate nel modem o nella ip cam, dobbiamo indicare a qualcuno che deve usare il nostro nome ip dinamico che abbiamo scelto da noip o ddns, se invece non avete questa possibilità dovete andare sul pc che rimarrà sempre acceso e installare il software che vi hanno dato quelli dei 2 siti sopra indicati, lo installate e inserite i valori che vi hanno sempre dato i 2 siti, lo stesso vale per il modem o ipcam.
Una volta dentro la ipcam, andate nella configurazione di rete e indicate un indirizzo ip fisso, sceglietene uno qualsiasi, normalmente per evitare problemi con altri indirizzi già assegnati, sceglietene uno compreso tra 192.168.1.100 e 192.168.1.150 (oppure 192.168.0.100 192.168.0.150)
Questo indirizzo rimarrà sempre assegnato alla ipcam e ci servirà dopo, la scelta tra .1. e .0. dipende da dove è il vostro modem, se lo avete raggiunto tramite 192.168.0.1 utilizzate la seconda scelta, se lo avete trovato tramite 192.168.1.1 scegliete la prima.
Dovete spesso anche indicare la subnet mask 255.255.255.0 è il gateway 192.168.x.1 è l’indirizzo del modem.
Salvate e uscite, e provate a collegarvi alla ipcam tramite l’indirizzo che avete scelto, se funziona, ottimo, altrimenti ricominciate da capo, cercate l’indirizzo della ipcam e bla..bla.. se non riuscite a fare nulla, resettate la ipcam e ricominciate sul serio da capo.
Ora dobbiamo obbligatoriamente andare nel modem e cercare il virtual server o forwarding o altro simile.. cercare su internet quale è la voce per il vostro specifico modem..
Una volta entrati dobbiamo dire al modem che se riceve un comando, un segnale sulla porta (per esempio 81) lo deve instradare alla ipcam sulla porta 80 o quella che abbiamo usato per accedere alla ipcam stessa.
Esempio
ipcam = 192.168.1.100:81
nome no-ip dns dinamico = test.no-ip.org
nel modem andrò a settare le voci in questo modo:
porta di ingresso o esterna 90
instradato verso 192.168.1.100
porta interna 81

Salvo o/e riavvio il modem a seconda di cosa richiede lui..
Aspetto, apro il cellulare da rete 4g, non deve essere collegato alla rete interna, apro il broswer e digito test.no-ip.org:90
a questo punto se tutto è stato fatto correttamente e funziona, mi si deve aprire la pagina di accesso alla ipcam.
Se non funziona, ricontrollate tutto.
Se funziona abbiamo quasi finito, se abbiamo altre ipcam dobbiamo ripete il lavoro, tranne ovviamente l’iscrizione al dns dinamico e alla configurazione dello stesso, a meno che non lo abbiate fatto nella ipcam.. non è obbligatorio farlo su tutte, ma se quella dove lo avete fatto non dovesse funzionare per qualsiasi motivo quando digitate test.no-ip.org vi si collegherà al vecchio indirizzo che il vostro fornitore adsl vi aveva dato e non a quello nuovo.
Quello che invece è obbligatorio fare se avete più ipcam è quello di configurare per ogni ipcam il proprio indirizzo ip fisso interno (192.168.1.100 per la prima 192.168.1.101 per la seconda e così via) e lo stesso per l’instradamento dentro il modem.
Esempio se ho più ipcam
ipcam 1 =192.168.1.100:81
nome no-ip dns dinamico = test.no-ip.org
nel modem
porta esterna 90
indirizzo di instradamento = 192.168.1.100
porta interna 81

ipcam 1 =192.168.1.101:81
nome no-ip dns dinamico = test.no-ip.org
nel modem
porta esterna 91
indirizzo di instradamento = 192.168.1.101
porta interna 81

e così via per tutte le altre.

Se tutto è andato a buon fine ora tutte le ipcam saranno visibili dall’esterno, tramite user e psw quindi relativamente sicure, ricordatevi che se qualcosa è accessibile ad internet non è mai sicuro al 100%

Ora ci manca la configurazione del pc per la registrazione e dell’app per la visualizzazione in remoto.

Per l’app per lo smartphone io uso ipcam viewer esiste sia free con pubblicità, sia a pagamento con possibilità anche di usare il suono sia in entrata che in uscita, se le vostre ipcam lo permettono potrete sentire e parlare con chi è in casa vostra dal vostro cellulare, il tutto tramite la ipcam.
L’app una volta installata è guidata, dovete aggiungere le ipcam che avete dando come indirizzo test.no-ip.org:90 -91 -92 ect.. fornendo anche user e psw e ovviamente anche il produttore e modello della ipcam che avete comprato, così l’app verificherà e userà la stringa di comunicazione adeguata per la vostra ipcam.
Se avete inserito tutto bene, vi troverete le vostre immagini delle ipcam sul vostro cellulare.
Se avete difficoltà ricontrollare i dati, oppure usate la funzione di ricerca automatica, non è molto pratica, in quanto usa un database di qualche milione di ipcam o quasi.. e le prova tutte.. una per una finchè non risponde.. e visualizza qualcosa..

Lavoro simile con ispy che vi permette di registrare le telecamere in base continua, ad un evento, ad un orario o fascia d’orario, a un evento etc. etc.. anche qui una volta installato vi basterà usare il wizard che vi seguirà passo per passo ad individuare cosa serve per vedere la cam.. rispondete alle domande con le voci che abbiamo registrato prima, ricordandovi però che in questo caso non vi serve il dns dinamico ma solo l’indirizzo ip fisso di rete interna (192.168.1.100) e la relativa porta.. se invece avete il pc con ispy in una casa diversa, allora sì, dovete usare il dns dinamico.

Lo so, non è un argomento facile, non è da tutti, e spesso, non essendoci uno standard fisso non è facile neppure per chi lo fa per mestiere.. ma provando secondo me potete farcela. Danni ne potete fare veramente pochi e in ogni caso tutti ripristinabili semplicemente resettando la ipcam o il modem.

Telecamere di Sicurezza IP-CAM.

Telecamere di Sicurezza IP-CAM.

Salve, oggi parliamo di sicurezza, in particolar modo, di sicurezza casalinga e di videosorveglianza.
Quali sono le situazioni in cui ci possiamo trovare, beh, dal semplice caso di controllare il proprio animale in casa o il proprio figlio/a a controllare la casa in generale in interno o anche in esterno.
Nel caso più semplice, cioè di una telecamera singola per interni con memoria (microsd), non serve niente che non sia la telecamera stessa e la memoria, un cavo elettrico e basta..
Dovete semplicemente posizionarla, collegarla all’impianto elettrico e configurarla.
In questo caso, il controllo è limitato a quello che vede la telecamera, ovviamente, ma anche alla grandezza della memoria e sopratutto alla presenza vostra che dovete recuperare la memoria e visionarla per verificare cosa è accaduto.. diciamo quindi che come situazione è molto limitante ma estremamente poco costosa.. diciamo che si parte dai 40€ a salire.. tutto compreso.
Seconda situazione, 1 telecamera senza memoria interna, collegata al vostro modem adsl, quindi gestibile dal vostro cellulare che può vedere o registrare eventuali movimenti in automatico, oppure gestita da un pc/dvr che registra 24h su 24 tutto quello che avviene nel raggio d’azione della telecamera.
In questo caso, oltre alla telecamera deve essere presenta una linea adsl, altrimenti il controllo da remoto (da cellulare) è impossibile, la telecamera deve avere la possibilità di mandare mail così da mandarvi un piccolo filmato o meglio delle foto di cosa ha registrato in caso di movimento, quindi anche senza un ulteriore pc o dvr potete essere avvisati ogni volta che la telecamera vede dei movimenti.
Il costo, per evitare o meglio limitare i falsi allarmi sale anche di 3 volte.. ci sono telecamere che fanno la stessa cosa da 30€ ma poi non lamentatevi se non vi avverte o se vi avverte troppo spesso..
Le cause sono la scarsa qualità del sensore che vede le immagini e del software che deve verificare se c’è o non c’è stato movimento.
Un altro caso, è quello di più telecamere, con un pc/dvr e collegamento adsl, dove viene registrato tutto su disco ed eventualmente si viene avvisati in caso di movimento rilevato.

Come scegliere il tutto.
Primo, parlando di immagini, ricordatevi che i video non sono altro che più immagini messe in sequenza, più l’ottica è di grandezza maggiore, di qualità costruttiva (vetro invece che plastica) migliore e meglio sarà la qualità delle immagini, la resa degli allarmi e minori saranno di conseguenza i blocchi, questo ultimo perché all’aumentare del prezzo dei primi componenti sopra citati, aumenta anche la qualità del resto che compone la telecamera, quindi tutto diventa di qualità migliore.
Quindi come per le dashcam, non scendete in questo caso sotto i 720p, meglio se 1080p o superiore, anche se le usate in casa, quindi con distanze tra i 3-5 metri, maggiore è la qualità del sensore, migliore sarà l’immagine che potrete avere, quindi in caso di bisogno potrete riconoscere un viso oppure no..
Marche consigliate, Tenvis o foscam, ma in ogni caso controllate la qualità visiva e come sempre comprate da amazon così da poter eventualmente restituire la telecamera se le informazioni non corrispondono alla realtà o se non c’è l’opzione che serve a voi (vedi mandare mail in caso di movimento)
Quindi basta cercare una ip-cam 720p o una 1080p o superiore e scegliere quella che più vi aggrada.

Telecamere con cavo o wifi?
Il primo caso, avrete la rottura di posizionare e comprare ovviamente il cavo, quindi buchi e sistemi adatti per posizionare il cavo stesso, però avrete la sicurezza che i delinquenti non potranno annullare il segnale con un semplice jammer (costo 20€ circa) la qualità del segnale inoltre sarà la stessa a dispetto della distanza e non sarà disturbabile da altre onde generate da altri modem o altre aggeggi (legali) presenti nelle immediate vicinanze.
Il secondo caso, wifi, una volta portata la corrente , non avrete altri cavi da posizionare, però in caso di problemi di configurazione, la telecamera dovrà essere di nuovo raggiunta tramite cavo per poter essere di nuovo configurata, in caso di jamming il segnale verrà disturbato e annullato, lo stesso anche in caso, anche se con effetto nettamente minore, da altre fonti wifi nelle vicinanze.
Insomma, il primo caso avrete rotture e costi maggiori per posizionare la telecamera, nel secondo no, ma avrete meno sicurezza e più possibili disturbi e problemi in caso di modifiche alla rete.

Telecamere con dvr o pc. Cosa scegliere.
Se volete una soluzione completa ma spesso anche limitata e chiusa, prendete un dvr con le rispettive telecamere, spesso sono esterne, ma vanno benissimo anche all’interno.
Questa soluzione offre un kit composto da un dvr, cioè un “videoregistratore” con o senza hd da comprare a parte, dove verranno registrati i flussi video delle telecamere, cavi, telecamere.
Il problema è che spesso il software non è personalizzabile, nel senso che le telecamere possono essere viste solo dal dvr, magari non dall’esterno, o se dall’esterno, tramite app specifiche e proprietarie, inoltre anche le telecamere sono limitate per la compatibilità, quindi o scegliete quel tipo o non potete aggiungerle, infine rimane il discorso dvr, che spesso è fatto per “x” telecamere, quindi se quel valore è uguale o minore a quelle che voi volete mettere oggi e eventualmente in futuro, ok, perfetto, altrimenti se quel valore è inferiore, dovrete cambiare dvr, quindi software, quindi probabilmente anche le telecamere.. per il resto è uguale all’altra soluzione.
Questa soluzione è semplice, automatica o quasi, ma come spesso accade, le cose automatiche vanno bene in determinati casi e non in altri.. se volete una soluzione che vi permetta di fare un po cosa volete, dovete scegliere quella con pc..
Questa soluzione, con pc, prevede una telecamera, qualsiasi, o quasi, il 90% vanno bene, basta che siano collegabili al vostro router, tramite wifi o tramite cavo, un pc anche vecchio, basta che abbia una sk di rete o un collegamento wifi per poter essere collegato al router e un sistema operativo come linux o windows (possibilmente con 7 o superiore).
Le caratteristiche del pc devono essere relativamente basse, un core i3 con 2 gb di ram e un hd anche meccanico, ma conviene un ssd di dimensioni qualsiasi (tutto dipende da quante telecamere e quante ore volete che vengano registrate prima di cancellare le vecchie.)
Esiste poi una terza opzione, esteticamente spesso molto gradevole, ma altrettanto spesso molto limitata e non gestibile al di fuori di quello che è stato pensato dal produttore, sono telecamere che hanno un software tutto loro, che si configura solo con una loro app, quindi se non avete uno smartphone siete fragati, e che oltre al costo spesso elevato, non permettono di essere gestite da altri software, quindi nel caso di problemi con l’app proprietaria, siete fregati. Quindi a meno che non sia il caso di una situazione dove vi serve una o poche telecamere per la casa, lasciate perdere queste soluzioni.

Questione legale, Privacy.
Se siste in casa non c’è nulla da dire.
Se le telecamere guardano fuori e non sono pubbliche o pubblicate su internet, basta al massimo un cartello che avverte che ci sono le telecamere, se gurdano il vostro giardino senza vedere la strada pubblicca non c’è neppure bisogno di quello.
Se volete pubblicare il video su internet, basta anche come telecamera meteo, assicuratevi che non riprenda nessuno, e per nessuno si intende che se anche si vede la persona o l’auto, non si deve riconoscere il viso o la targa, non si deve poter risalire alla persona o cosa non di proprietà, se poi un vicino si riconosce, non conta.. l’importante è che gli altri non lo riconoscano, che il “pubblico” non possa sapere chi è quella persona o auto.
Nel dubbio mandate una raccomandata o pec all’ufficio comunale e chiedete se ci sono problemi a piazzare una telecamera che riprende quella strada o quel punto di passaggio, così siete più tranqulli.
Ovvio che se la telecamera punta il cielo, come nelle maggiorparte delle telecamere meteo non dovete ne mettere cartelli, ne preoccuparvi di eventuali denunce per violazione della privacy, ripeto l’importante è che non si possa riconoscere in maniera inequivocabile (quindi dal viso o dalla targa) la pesona/veicolo ripresa.

Consigli generali.
Scegliete telecamere che abbiano una interfaccia web, cioè che possano essere raggiunte tramite il vostro browser firefox o chrome, ie o edge o safari, in maniera tale da poter accedere alla loro configurazione in qualsiasi situazione senza dover installare app o programmi, alcune ipcam hanno bisogno di un plug-in da installare dentro il browser, ma spesso serve solo per visionare la telecamera, non per la loro configurazione.
Le telecamere con tecnologia ONVIF sono le più compatibili in assoluto, permettono di essere configurate con qualsiasi app o programma oggi in commercio, quindi con questa tecnologia andate sul sicuro.
Se pretendete di vedere le targhe delle auto, anche di giorno, consiglio di partire almeno da 1080p, questo per il giorno, di notte, avendo gli infrarossi e non essendo costruite per vedere le targhe (il motivo è relativamente complesso, cercherò di spiegarlo per come posso farlo meglio, le telecamere “normali” costruiscono le singole immagini partendo da un singolo punto e passando velocemente a tutti gli altri sino ad arrivare ad aver completato un fotogramma, un po come facevano i tubi catodici delle tv, le telecamere invece per la visione delle targhe, quando fanno un fotogramma, lo fanno per intero, tutto insieme, quindi la luce del pixel vicino non viene influenzata e quindi non viene oscurata dalla luce riflessa degli infrarossi) non vedrete nulla che un segmento bianco luminoso..
Se volete quindi vedere anche le targhe andate su telecamere apposite.. i costi sono da 4 cifre e si parla della singola telecamera..

Considerazioni finali.
Tutto dipende dalla sicurezza che volete avere, posizionate le telecamere in maniera che non siano visibili dagli altri, cercate di nasconderle, piuttosto piazzate telecamere finte in posizioni diverse.
Se volete che il tutto funzioni anche quando manca la corrente, utilizzate anche un gruppo di continuità, basta uno qualsiasi o quasi, anche da 500va basta, il modem non consuma molto e lo stesso vale per le telecamere.. possono forse arrivare a 20watt l’una.. ma spesso non superano i 10..
Considerate pero che dovete tenere acceso anche il pc o il dvr.. quindi non andate su marche famose e costose, o meglio se potete e tutto di guadagnato per voi, ma per questo tipo di componentistica basta un gruppo di qualsiasi marca, discorso a parte per il pc, se usate un portatile non c’è problema, avendo una batteria la batteria stessa farà da tampone per i piccoli sbalzi elettrici, ma se usate un pc fisso.. lui non ha nessuna protezione.. quindi in questo caso, magari prendete 2 gruppi, uno di qualità qualsiasi da 500va e l’altro di marca per il pc.
Ovvio che se non vi interessa registrare ma solo visionare, vi bastano le telecamere collegate al router o al dvr a seconda di cosa avete scelto e quindi un gruppo di continuità di conseguenza.
Per quando riguarda poi la visione notturna, lasciate perdere chi promette decine e decine di metri di visione con 30 o meno led… se volete migliorare la situazione, piazzate delle lampade, magari che si accendono in caso di movimento… oppure un illuminatore ir che non è altro che una “telecamera” senza la parte visiva ma solo composta da led.. questi producono il fascio luminoso che serve alla telecamera per vedere di notte.
La visione notturna non è come quella dei film.. non è verde come quella militare di vecchio stampo.. ma è luminosa e bianca.. con spese intorno ai 200€ tra telecamera e illuminatore potete arrivare a vedere (non a distinguere bene…) a 30-40 metri… se volete distinguere bene gli oggetti e magari vedere visi… non andrete oltre i 10-15 metri con queste spese..

La prossima volta parleremo di come configurare le telecamere, i dvr/pc e di conseguenza quali app utilizzare per la visione fuori casa.

degustabox

Vi farebbe piacere ricervere ogni mese articoli da mangiare sempre nuovi e che magari vi è difficile trovare nella vostra zona?
Se sì, continuate a leggere, altrimenti ci si vede alla prossima.

Bene, cominciamo con il dire che i prodotti, circa 10-12 al mese vi arrivano in una scatola e sono una sorpresa, non saprete prima di ricevere la scatola che cosa questa contiene, sono però tutti prodotti di marca, e si parla di marca di qualità, non marche da supermercato economico.. si parla di Barilla, Santal, Mulino Bianco etc..
I prodotti sono 1 per tipo, quindi non ricevere 2 o 3 confezioni dello stesso prodotto, ma una soltanto.
Il costo varia dalle 6€ della prima ordinazione ai 16€ delle successive, a meno che non paghiate subito per 6€ o 12€ ordinazioni, a quel punto il costo scende di circa 2€ a pacco.
Potete disdire quando volete, entro l’8 o il 10 del mese, viene spiegato nel sito, quindi interrompere la spedizione del pacco, per poi magari riprendere il mese successivo, non ci sono vincoli.
I metodi di pagamento sono Paypal o carta di credito, per la seconda, c/c gratis, per la prima, Paypal, potete invece andare sul sito di paypal, iscrivervi (gratis) e associarvi il conto corrente o il bancomat come ritenete opportuno, anche quindi senza avere una carta di credito, oppure potete farvi la carta di credito di paypal, e ricaricarla all’occorrenza..
Nulla vieta di cambiare banca, andare a farvi una gratis e che offre moltissimi vantaggi tra cui una ricaricabile con la quale potrete pagare la vostra degustabox o associarla a un conto paypal e comprare praticamente ovunque.. c/c gratis

Ogni mese poi ci sono i sondaggi, con i quali potete prendere punti, e raggiunti una soglia avere la vostra degustabox gratis, questi sondaggi riguardano le box che ricevete, quindi vi si chiederà cosa ne pensate dei vari prodotti ricevuti.

L’unica pecca è che se ci sono prodotti che non potete mangiare o che semplicemente non vi piacciono, non li potete restituire, ma anche con questo problema eventuale, il costo mensile è nella peggiore dei casi uguale ai prodotti che avete mangiato, altrimenti ci guadagnate.
Inoltre nel box ci sono dei buoni per poter comprare ulteriori prodotti presenti nella box stessa, quindi il guadagno aumenta ancora.

Che dire, sembra una favola, ma semplicemente loro ci gudagnano perchè vi presentano spesso prodotti nuovi che non sono ancora sul largo meercato, e che quindi vi invitano a provare, se poi piacciono, diventerete loro clienti (parlo della marca del prodotto) e quindi la pubblicità che loro hanno fatto avrà avuto successo, altrimenti sarà per la prossima, quindi degustabox non fa altro che raccogliere marche che vogliono pubblicizzare i loro prodotti e girarli a voi.

Quindi se anche solo volete provare, poi appena ricevete la box mandate la mail per disdire, cliccate quì sotto e registratevi e buona prova prodotti!
https://www.degustabox.com/

Pannello radiante delonghi HMP 2000

Avete una stanza da riscaldare? non volete usare pellet o stufe ingrombranti? volete una soluzione che vi permetta di spostare all’occorrenza il punto calore?

Dove trovarlo

Pannello radiante delonghi HMP 2000, era su Amazon.it
, ora c’è solo il modello da 0,5 o 1kw/h.

Tipologia pagamento Pannello radiante delonghi HMP 2000 € 94,00

Questa stufa è un pannello radiante, che non genera luce, si scalda istantaneamente o quasi, può essere appeso e ci sono modelli con decorazioni o propri e veri quadri davanti, così da mascherare completamente il punto calore.
Le dimensioni sono grandi, 76cm x 63cm con uno spessore (appeso) di 9cm mentre con le ruote diventa 26cm. Il peso è sui 8kg.
la peculiarità di questa stufa è che la si può spostare all’occorrenza nella stanza che uno vuole, genera da subito calore e il modello indicato in titolo ha 2 modalità, 1kw o 2kw, poi ha un termostato per far si che si possa spegnere e accendere da sola, inoltre il calore generato è gradevole, non è faastidioso come quello delle stufe a ventilazione, non sposta oggetti proprio perchè non genera vento ma solo calore, quindi anche la sua rumorosità è zero, fa un solo “clack” quando si accende o si spegne, dovuto al termostato.
La scatola è giusta, rigida, ben fatta e lo stesso le protezioni interne, nella confezione è presente il necessario per appenderla al muro.
Il prodotto si presenta gradevole alla vista, di colore unico e di fattezza robusta.
L’unica luce che si vede quando funziona è quella piccola rossa laterale che indica che è accesa, come un qualsiasi televisore che ha il led rosso.

Test
Lasciata accesa su 2kw per 10 ore e la casa, 50mt quadrati è rimasta calda come quando accendevo la stufa a pellet da 30kw per 8 ore.

Pro

    • Pratica
    • Calda
    • Oggi come oggi è più economica, facendo tutti i conti, di una stufa a pellet
    • Trasportabile
    • Silenziona
  • Molto sicura

Contro

    • consumando elettricità, dovete usarla come un “forno” nel senso che quando lei è accesa, 1kw o 2kw li consuma.. e se in casa avete 3kw come la maggiorparte delle persone rischiate di far saltare il contatore se accendete anche altri elettrodomestici
    • Il cavo non è avvolgibile, quindi quando la trasportate rischia di rimanere sotto le ruote
  • Non ha maniglie per il traporto, quindi dovete fare attenzione a dove la prendete, se è accesa, per non bruciarvi.

Conclusioni
Visto i costi del pellet, o del gas (parlo di impianto da fare da zero) e visto i costi della corrente elettrica, direi che a conti fatti è un ottima sostituta della stufa a pellet.
Ha di vantaggio che non bisogna avere spazio per i sacchi di pellet, non bisogna ordinarli o andarli a prendere, inoltre non scalda tutta la casa, subito come una stufa a pellet, ma può essere spostata e quindi ottimizzata, inoltre a parità di ore consuma meno, non sporca, non ha residui, è più sicura, non generando gas di scarico, non ha manutenzione se non quella di togliere lo sporco, e in caso vogliate andare via di casa, non dovete smontare o preoccuparvi dell’impianto presente.
Oggi che costa pure meno di quando l’ho comprata io 3 mesi fa, è ancora più un ottimo affare.